Questo “manuale pratico” della Vera Sibilla è stato concepito con l’intento di rendere un modesto omaggio ad un mazzo di carte antico e ancor oggi assai popolare. Forse il più rappresentativo di quella nobile arte divinatoria che risponde al nome di Cartomanzia.
Può essere utile ricordare che questa disciplina – che affonda le proprie radici nelle più svariate forme mantiche di civiltà antiche quanto l’uomo – è figlia legittima di quella sublime opera di simboli ermetici ormai universalmente conosciuta con un nome che conserva inalterato il proprio enigma: il Tarocco.
Ed anche se il significato più profondo, magico e alchemico dei tarocchi appare quasi interamente perduto o addirittura sconosciuto, è giusto accostarsi con il dovuto rispetto anche a ciò che di essi costituisce preziosa eredità, lontana quanto illustre, perpetuandone il ricordo in una forma più prosaica forse, eppure dotata di uno spirito, di una tradizione e di una vitalità di tutto rispetto, degni di occupare uno dei migliori capitoli dell’antico libro delle “scienze occulte”.