Verso la fine del 1700, l’archeologo Court De Gebelin fece un’affermazione storica: “Il libro di Thoth esiste e le sue pagine sono le figure dei Tarocchi”.
Inventati dallo stesso dio Thoth, sarebbero stati utilizzati dai secerdoti egiziani per pratiche divinatorie e riti iniziatici.
L’affermazione per quanto basata su argomentazioni obiettivamente deboli venne ripresa e accettata in tutta la Francia, all’epoca impazzita per l’Egitto a causa dei reperti portati da Napoleone e della decifrazione della stele di Rosetta (nel 1822).
Il contemporaneo revival delle tradizioni magiche sposò definitivamente le due correnti.
Oggi, i Tarocchi ispirati all’Egitto sono una componente fondamentale della tradizione cartomantica. Se i Tarocchi siano o meno originati nell’antico Egitto non è dato saperlo.
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