Gli antichi testi di magia, stregoneria e rituali erano chiamati Claviculae o Grimori.
Questi ultimi erano spesso libri di Magia Nera: in essi gli iniziati potevano trovare istruzioni e formule magiche per fabbricare pozioni, medicine, incantesimi, talismani con simboli di derivazione alchemica, astrologica o cabbalistica, talvolta finalizzati all’evocazione di angeli e di demoni.
Si pensava che questi libri “maledetti” fossero rari e pericolosi, specialmente se usati senza le opportune precauzioni. La Chiesa li condannò senza riserve dal 1557 con l’Index Librorum Proibitorum, ma tutto ciò non fece che alimentarne la leggenda e il mercato clandestino.
Autentici papiri si confusero con falsi abilmente contraffatti e le copie, vere e presunte, di antichi libri di magia si diffusero in tutto il mondo dal Medio Evo in poi.
Oltre alla famosa Clavicula Salomons si conobbero il Lemegeton, il Mutus Liber, La Magia Sacra di Abra Melin il Mago, il Manoscritto Voynich, e di molti altri libri leggendari si dichiarò il ritrovamento: il Libro di Abramo l’Ebreo, Le Stanze di Dzyan, il Libro di Enoch.
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